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Medicina dello Sport

È quella branca della medicina che si occupa della prevenzione e del trattamento delle patologie collegate all'attività fisica di tipo sportivo. Il medico sportivo valuta l'idoneità alla pratica sportiva agonistica e non agonistica, rileva l'esistenza di disturbi per i quali sia consigliabile inibire la pratica dello sport, si occupa dei traumi sportivi e delle malattie croniche prescrivendo l'esercizio fisico come terapia.

Già nell’antica Grecia i medici consideravano la ginnastica come una terapia per prevenire le malattie articolari e sia i greci che i romani facevano largo uso di palestre e terme per mantenere il corpo in salute. Nei secoli successivi l’interesse dei medici per l’attività sportiva sembra scomparire finchè nel 1601 Mercuriale scrive un trattato sull’arte della ginnastica che si può considerare il primo trattato di medicina dello sport. Dovevano passare altri tre secoli (1912) prima che la Medicina dello Sport venisse riconosciuta come una branca della medicina tradizionale.
Dal 1982 in poi in Italia viene costituita la normativa sull’idoneità sportiva che prevede una certificazione obbligatoria per praticare l’attività agonistica e non. Nei casi dubbi lo specialista ordina una serie di esami strumentali cardiorespiratori da eseguire a riposo, sotto sforzo e dopo uno sforzo e se ne vede la necessità anche esami ortopedici, neurologici, oculistici e otoiatrici.
La Medicina dello Sport, oltre a dedicarsi a un’attività diagnostica e preventiva, aiuta le persone a individuare un progetto ludico sportivo e ad esprimerlo nella propria esistenza. In questa prospettiva il medico sportivo non limita l’attività sportiva, ma trova il modo per farla esercitare anche a persone affette da malattie croniche un tempo considerate limitazioni assolute all’attività fisica(cardiopatie, BPCO, ecc).
Ultima importante attività del medico sportivo è il controllo anti-doping per la tutela della salute.